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17/12/2012

Dio cammina con noi (orme sulla sabbia)

Devoti a Maria
17/12/2012

ORME SULLA SABBIA

Ho sognato che camminavo in riva al mare con il Signore

e rivedevo sullo schermo del cielo tutti i giorni della mia vita passata.

 

E per ogni giorno trascorso apparivano sulla sabbia due orme: le mie e quelle delSignore.

 

Ma in alcuni tratti ho visto una sola orma.

 

Proprio nei giorni più difficili della mia vita.

 

Allora ho detto: “Signore,io ho scelto di vivere con te

e tu mi avevi promesso che saresti stato sempre con me.

Perché mi hai lasciato solo proprio nei momenti difficili?

 

E lui mi ha risposto: “Figlio, tu lo sai che ti amo

e non ti ho abbandonato mai: i giorni nei quali c’è soltanto un’orma nellasabbia

sono proprio quelli in cui ti ho portato in braccio”.


Anonimo brasiliano.

 

15/11/2013

Il bambù

Devoti a Maria
15/11/2013

In un magnifico giardino cresceva un bambù dal nobile aspetto.

Il Signore del giardino lo amava più di tutti gli altri alberi.

Anno dopo anno, il bambù cresceva e si faceva robusto e bello. Perché il bambù sapeva bene
che il Signore lo amava e ne era felice.

Un giorno, il Signore si avvicinò al suo amato albero e gli disse: “Caro
bambù, ho bisogno di te”.

Il magnifico albero sentì che era venuto il momento per cui era stato
creato e disse, con grande gioia: “Signore, sono pronto. Fa' di me l'uso
che vuoi”.

La voce del Signore era grave: “Per usarti devo abbatterti! ”
Il bambù si spaventò: “Abbattermi, Signore? Io, il più bello degli alberi
del tuo giardino? No, per favore, no! Usami per la tua gioia, Signore, ma
per favore, non abbattermi”.

“Mio caro, bambù”, continuò il Signore, “se non posso abbatterti, non
posso usarti”.

Il giardino piombò in un profondo silenzio. Anche il vento smise di
soffiare. Lentamente il bambù chinò la sua magnifica chioma e sussurrò:
“Signore, se non puoi usarmi senza abbattermi, abbattimi”.

“Mio caro bambù”, disse ancora il Signore, “non solo devo abbatterti, ma
anche tagliarti i rami e le foglie”.

“Mio Signore, abbi pietà. Distruggi la mia bellezza, ma lasciami i rami e
le foglie! ”.

Il sole nascose il suo volto, una farfalla inorridita volò via. Tremando,

il bambù disse fiocamente: “Signore, tagliali”.

“Mio caro bambù, devo farti ancora di più. Devo spaccarti in due e
strapparti il cuore. Se non posso fare questo, non posso usarti”.

Il bambù si chinò fino a terra e mormorò: “Signore, spacca e strappa”.

Così il Signore del giardino abbatté il bambù, tagliò i rami e le foglie,
lo spaccò in due e gli estirpò il cuore. Poi lo portò dove sgorgava una
fonte di acqua fresca, vicino ai suoi campi che soffrivano per la siccità.
Delicatamente collegò alla sorgente una estremità dell'amato bambù e
diresse l'altra verso i campi inariditi.

La chiara, fresca, dolce acqua prese a scorrere nel corpo del bambù e
raggiunse i campi. Fu piantato il riso e il raccolto fu ottimo.

Così il bambù divenne una grande benedizione, anche se era stato abbattuto
e distrutto.

Quando era un albero stupendo, viveva solo per se stesso e si specchiava
nella propria bellezza. Stroncato, ferito e sfigurato era diventato un
canale, che il Signore usava per rendere fecondo il suo regno.

Noi la chiamiamo “sofferenza”. Dio la chiama “ho bisogno di te”.

22/12/2013

Caro Gesù ti scrivo, non un racconto, una grande c

Devoti a Maria
22/12/2013

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